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Il progetto ha l’obiettivo di indagare l’area intorno alla Pieve di San Pietro in Bossolo per approfondire la conoscenza della sua storia e del legame con il territorio. Un altro scopo importante è cercare di chiarire, grazie agli scavi, la posizione dei due castelli citati nelle fonti medievali.
Per farlo, si utilizzano i metodi dell’archeologia stratigrafica: una tecnica che prevede di scavare il terreno strato per strato, partendo da quello più recente per arrivare ai livelli più antichi. Ogni strato viene analizzato, registrato e documentato con attenzione, assieme ai reperti che contiene.
Quando durante lo scavo emergono resti di murature o edifici, entra in gioco l’archeologia dell’architettura, una disciplina che studia le strutture edilizie nel dettaglio, per capirne le trasformazioni nel tempo e le tecniche costruttive utilizzate nei vari periodi storici.
L’intero processo di scavo è accompagnato da una documentazione precisa, realizzata con strumenti quali stazione totale laser, drone, rilievi fotogrammetrici tridimensionali. Ogni fase viene registrata attraverso schede, disegni e fotografie.
A conclusione delle attività di ogni campagna di scavo, i reperti vengono lavati, catalogati e conservati, mentre i dati raccolti vengono rielaborati per redigere una relazione finale da inviare alla Soprintendenza, contribuendo così alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico.

Indice dei contenuti

   • Perché scavare a San Pietro
   • Come scaviamo
   • Cosa abbiamo scoperto finora
   • Vi piacerebbe partecipare?
   • Consigli di lettura
   • Rassegna stampa/iniziative

Testi di Laboratori Archeologici San Gallo

Ultimo aggiornamento:

25/07/2025, 10:35